lunedì 29 giugno 2009

Cocktail di farmaci

Dicono che Michael Jackson sia stato ucciso da un "cocktail di farmaci".

Dicono che la tata, ormai diventata santa, gli praticasse lavande gastriche periodiche per "depurarlo".

Io ho una malattia genetica, curabile ma ce l'ho. Essendo curabile ed odiando fare la vittima, mi sto curando. Peccato che, anche a causa delle case farmaceutiche che a volte, stranamente, rendano irreperibili in alcune parti del mondo certi farmaci, anch'io assumo un cocktail di farmaci.

Ebbene sì, ormai da tre anni. E i tipi di farmaci li ho dovuti cambiare più volte, per cercare quelli più efficaci per me.

Ma prendo 1, 2, 3, 4, ecco, 4 diversi farmaci ogni giorno. Ne ho presi anche 5. Sotto controllo medico ed a dosaggi (ora decrescenti, perche' ormai sono guarita ma alcuni NON LI SI PUO' mollare di colpo, se no il corpo soffre) adatti al mio corpo.

Ci sono stati due periodi in cui, prima il mio ex, poi i miei genitori, convinti che fossi drogata e succube del mio medico, che invece mi stava curando bene, mi hanno spinta a smettere di colpo. Mai stata cosi' male. Se smetto due dei farmaci che assumo cosi', di colpo, senza scalarli, sto malissimo. Attacchi di panico, male al cuore. Insomma un casino.

Uno di quei farmaci e' uno psicofarmaco, che prendo a dosaggi tali da aiutarmi a guarire da una neuropatia periferica. Non sono e non risulto drogata. Sono, ero, malata, e mi stanno guarendo. Ma per guarire i farmaci servono.

Allora, nella mia ignoranza, mi chiedo: non e' che la cara tata che faceva le lavande gastriche a Jacko (lavande gastriche, il corrispondente moderno degli antichi salassi), gli ha fatto più male che bene?
Sent from my BlackBerry® wireless device

venerdì 26 giugno 2009

Non sono forte

Vorrei gridarlo al mondo

NON SONO FORTE

Non sono indistrutibile.

Né io, né il mio cuore, né la mia mente.

Sono sensibile. Magari non sembra, ma lo sono. Sto male, se mi si ferisce.

"Sai, l'altra è tanto tenera e debole, non posso farla soffrire, tu sei forte ce la puoi fare".
NO. Lei è stronza e sa recitare. Io sono debole, e soffrirò maledettamente, come un cane, mentre l'altra si farà mettere l'anello al dito e poi incinta, e mi guarderà con aria di sfida, con gli occhi che dicono: "Sei proprio una stupida stronza". Ed avrà ragione.

"Sai, è morto X". X era il mio migliore amico, un uomo splendido che era anche un po' padre, e in quel momento muoio un po'. Non bestemmio, non riesco a piangere perché sono troppo sconvolta. Non ricevo pacche sulle spalle. Perché gli altri dicono che sono forte.

Ho un colloquio. Maledettamente importante. E' in inglese con un francese, ed io sono piemontese. Mix esplosivo.
E' alle 10.30. Alle 10.15, mentre sono lì che aspetto d'entrare, ricevo la telefonata di mio padre. Mia nonna di 92 anni si è rotta il femore, a 700Km di distanza. Maledizione, ma perché me lo dici? Chiedo se devo salire subito, se è un modo di dire "Nonna non c'è più" o se posso passare prima il colloquio. No, non è il caso di salire, "Non sappiamo ancora niente". MA ALLORA, MALEDIZIONE, PERCHE' ME LO DICI SUBITO PRIMA DEL COLLOQUIO CHE DOVREBBE CAMBIARE LA MIA VITA???

Non sono forte. Sono un essere umano, con tanta più debolezza di tanti altri, che ha sofferto perché, non capisco il motivo, gli altri pensano che io tanto non soffro, e giù pesante.

NO, IO STO MALE, come gli altri. A volte, forse, anche di più.

Per la cronaca, forse mia nonna manco se l'è rotto il femore. ALLORA PERCHE' farmi stare così, farmi fare la figura della stupida, perché?

Notizie

E' strano, ti svegli una mattina, accendi la tv e senti che e' morto Michael Jackson.

Ieri hai sentito alla radio che e' finita la strada di Farah Fawcett.

E ti sembra che un'era sia passata.

Sent from my BlackBerry® wireless device

mercoledì 24 giugno 2009

Coincidenze coincidenti

E' noto. Sto cercando di vendere casa.

Un amico mi aveva consigliato un'agenzia. Anzi, una persona. Lo contatto, si diventa amici, bla bla bla.

GLI TROVO i contatti, decido da sola, senza ricevere un feedback UNO SOLO (su una ventina di contatti che gli ho trovato) su prezzo posizione mobilio quant'altro, di diminuire il prezzo, niente. Gli chiedo di nuovo di sapere qualcosa, manco mi dice "E' il periodo". Gli chiedo di NON fissare appuntamenti dopo le 18.30, me li ha fissati tutti DOPO le 18.30. Tant'è che penso abbia capito male. Ma no, è che sono i clienti che vogliono così. Mah, i primi contatti che avevo avuto io, tutti prima, tant'è che avevo deciso di darla ad un'agenzia proprio perché non riuscivo ad assentarmi dal lavoro con quella frequenza. Strano. Comunque, mi dico, in fondo anche dopo le 18.30, basta che si venda. Gli chiedo solo di mandarmi un sms alla fine degli appuntamenti, in modo che potessi tornare a casa. Bene. Una volta se ne dimentica, lasciandomi un'ora ad aspettare fuori casa, un'altra mi dice che IO HO SBAGLIATO GIORNO e che sarebbe stato l'indomani, l'appuntamento (così due sere bruciate). Niente.

Tralascio che non ha trovato per 5 giorni l'interruttore della luce, che anche un orbo avrebbe, ad intuito, trovato in meno di cinque secondi, e che non ha fatto un minimo di passaggio di consegne a delle sprovvedute colleghe che lo hanno sostituito un pomeriggio (fortunatamente ci siamo sentite prima, le ho "interrogate", ed ho ovviato mandando un "bignami di casa mia" da portarsi dietro).

Mi stufo. Dopo aver perso due mesi, pure buoni dato che la casa è al mare ed il mercato è potenzialmente più dinamico adesso, mi rompo di sana pianta.

Chiamo per revocare il mandato lunedì, pensando che mi avrebbe fatto grane.

"OK, ti lascio le chiavi sul tavolo 'stasera, ho un altro appuntamento ALLE SETTE E MEZZA".

Intanto mi guardo attorno. Mi informo, la casa aveva fatto gola anche ad altre agenzie. Ne sento una o due. Ne identifico una che mi pare più seria, ma vuole l'esclusiva. Ancora non ho firmato niente.

Ma mi fa: "Vedrà che o le fa grane, o l'ultimo appuntamento, casualmente, sarà quello buono".

Previsione azzeccata. Grane zero. Ma, ohibò, proprio l'appuntamento di ieri, l'ultimo loro, è stato positivo. "Il contatto era interessato".

Chiedo se è lo stesso contatto che ha portato le pulci in casa e per il quale è stata distrutta una zanzariera nel cercare di chiudere (presumo sia servita la forza di 20 braccia) una finestra.

Nooo! E quando mai, quello era un altro cliente, loro avevano solo aperto la porta e fatto entrare un'altra agenzia... Dico, e che coincidenza! Eh no, mi rispondono, è che "ci va tempo per vendere casa". Esattamente quello che intercorre tra quando ti ho dato il mandato e quando te l'ho revocato...

Beh, insomma. Non importa.

Se va a buon fine, pochi, maledetti e subito, e poi gli aggiusto pure la zanzariera e le pulci le ho tolte prima che mi creassero casini igienici (abituata a parenti con cani che girano nei giardini).

Speriamo che sia andata. All'ultima, alla prima, basta che vada bene.

Son coincidenze.

A volte è troppo comodo

Forse è perché sono stata tirata su da piccola con l'idea del "devi sempre arrangiarti da sola, fare conto solo su di te".

Forse è un errore.

Perché "obbligare" una persona ad essere indipendente?

L'indipendenza è una fregatura. Sono qui, sola, non mi lamento sul posto di lavoro. Ho da pagarmi il mutuo, sola. Non dico niente a nessuno, stringo i denti e vado avanti, comprando cose al Todis invece dell'Auchan, anche se sono meno buone, ma costano di meno. Arrivo a fine mese e riesco anche ad andare a Torino una volta ogni tanto.

Poi vedi delle segretarie che sono sempre vestite fighette. Oro a bizzeffe, che io me lo sogno, abiti nuovi ogni giorno, scarpe da urlo. Sempre. Capelli perfetti.

E ti chiedi: Boh?

Poi capisci, perché un giorno viene da te una a dirti: "Ah, non ce la faccio più, voglio andarmene da quello stronzo del mio compagno, sono 20 anni che stiamo assieme, non lo sopporto più. Voglio vedere casa tua per comprarla".

Ok, sono X mila euro. "Ah, no, è troppo!".

Mi spiace, sono X mila euro. Punto.

Lei è una di quelle sempre perfette e cariche d'oro. Gliela vendo a quello che l'ho comprata. E lei: "Ma hai un mutuo, ci stai da un anno, a te adesso costa di meno".

No, cara. Non ti dico qual è il debito residuo, sono X mila euro.

"Capiscimi, io ME NE DEVO ANDARE, ma NON HO NIENTE di mio, la macchina è sua, la casa è sua, io NON HO NIENTE".

E quei chili di oro che hai addosso? Vendi qualcosa.

E in 20 anni che non hai avuto spese perché la casa era sua, la macchina era sua, i soldi li hai messi tutti nei vestiti?

No, sono sempre X mila euro.

"Ma sai, cara, sarei DA SOLA".

Brava, benvenuta nella realtà. Anch'io sono DA SOLA. Lo sono stata per 7 anni su 10, qui, tra affitto e mutuo, e non andavo a piangere miseria con un bracciale tennis di brillanti, gli orecchini abbinati, una catenaria al collo che pesa da farti venire la cervicale, ed i vestiti eleganti.

Sono X mila euro. Sei da sola? Anch'io, embeh? Io non giro vestita così, non me lo posso permettere. Anche quando ho avuto un compagno, forse ho sempre pesato troppo poco, forse mi fossi dimostrata più dipendente l'avrei tenuto. Forse un po' di più.
Ma no, non volevo essere di peso. Anzi, ho fatto il possibile per contribuire alle spese di casa.

Cara la mia Madonna di Lourdes tanto oro hai addosso, la casa sono sempre X mila euro.

Mi hai aperto un mondo, ho capito che non ho capito niente. Che bisogna farsi mantenere.

Ché in questo momento, avessi un compagno, mollerei il lavoro, subito, farei la commessa per un po', intanto cercherei qualcosa di diverso. Ma non posso, devo ingoiare e mandar giù. Perché sono DA SOLA. Ed ho un mutuo e devo campare.

Sono sbagliata io, per carità, ho scoperto di essere l'unica che non aveva capito il trucco. E l'ho scoperto troppo tardi. Adesso come faccio ad imparare a fare la mantenuta?

domenica 21 giugno 2009

Alternative

Sentir Briatore che c'e' una grande probabilita' che si faccia un campionato di F1 alternativa, contro Mosley.

Fa bene alla salute sentir cose cosi'!


Sent from my BlackBerry® wireless device

venerdì 19 giugno 2009

Compagni di viaggio

La danza del gabbiano, l'ultimo di Camilleri.

Travolgente.


Sent from my BlackBerry® wireless device

Ma eravamo proprio senza?

Mimmi Gunnarson, la difficilmente comprensibile e variamente interpretante nel tono della voce meteorologa di SkyMeteo24.

Bella, per carita'.

Ma non avevamo meteorologhe italiane?

Io sono per l'integrazione, me ne va bene anche una australiana, iraniana, cinese.

Ma che non renda obbligatorio fare esercizi d'interpolazione lessicale per capire che diamine di tempo fara' (alla fine non si ascolta, si guarda la carta nel croma-key e si legge da li' l'evoluzione prevista, pero', dico, dovrebbe farlo lei...)
Sent from my BlackBerry® wireless device

giovedì 18 giugno 2009

Per iniziare bene la giornata

Li stavo aspettando, speravo che qualcuno li caricasse su YouTube, ed è successo...


(nel "meglio di" della domenica hanno fatto vedere un inedito che era anche meglio, ma comunque, spettacolare...)

mercoledì 17 giugno 2009

Cosa vuol dire?

Cosa significa se il tuo capo ti consiglia, con un sorriso sincero, guardandoti negli occhi, ma con fare cospiratorio: "Non farti strumentalizzare"?

Io, sinceramente, non riesco a capirlo.

E non sto scherzando.

sabato 13 giugno 2009

Veleno per topi

A volte ci si lascia ingannare.

Vedi uno, lì, che ti ferma e, tremante (fintamente?) ti allunga un biglietto con il suo numero di telefono. E la situazione è tale che anche tu, normalmente razionale, ti fossi lasciata andare ad immaginazioni quando lo avevi visto mentre faceva benzina e tu eri in coda, ed avessi pensato che era un bel tipo.

A volte ci si lascia ingannare.

Esci, vai a prendere un aperitivo in riva al mare, tutto perfetto (quasi, tranne il fatto che porta una fede al dito, ma hai già preso atto da anni che è inutile stare a fare troppo la sofisticata. Amanti? Capita. Come capita di essere traditi).

A volte ci si lascia ingannare.

Perché si scopre che quel qualcosa che non ti convinceva era semplice: tu sei un giochino. Oltre l'accettabile. E che a lui basta che venga infranta quella sottile barriera che c'è tra l'essere un'amante ed una che si vende. Nello specifico, possibilmente per lui, anche gratis.

A volte ci si lascia ingannare.

L'importante è accorgersene quando le cose sono ancora lì, in un finto divenire. E provare a parlargli, impedendogli di farti star zitta con baci in cui non credi più.

E questa volta ha avuto la meglio l'autostima. Che non è poco.

domenica 7 giugno 2009

Ci si chiede...

...Ma se ad uno non piace il tuo blog, perche' lo legge?

No, cosi', per capire.

Cos'e', masochismo, voglia di criticare, spam per promuovere i propri siti ritenuti migliori (e poi se non c'e' la zuffa in Italia non ci si diverte e non si e' di moda).

Questo blog e' cosi', assolutamente inutile. Chi non gli piace puo' andare a leggere qualsiasi altra cosa, c'e' un esubero d'informazioni a disposizione su internet, non voglio esser causa di perdite di tempo. Non ci tengo per niente ad avere visitatori che leggono "sforzati".



Sent from my BlackBerry® wireless device

martedì 2 giugno 2009

.mau. ha ragione

Veramente ce l'ha praticamente sempre, .mau., ragione.

In un commento al post precedente dice che non posso cambiare i miei, ne' io cambiare per adattarmi a loro.

Vero.

Una cosa: in realta' io "sto male" per il loro star male e vivere male.

Dottoressa, te che leggi silente, e' questo il superamento del complesso edipico che sollecitavi? Il rendermi conto che si e' diversi, che si hanno vite lontane?

Per la verita' e' da quando me ne sono andata di casa, 16 anni fa, che l'ho fatto per questa "distanza mentale". Poi la "distanza fisica" mi ha portato ad un tentativo di riavvicinamento. E questo sta passando per il riconoscimento dei diversi percorsi di vita, e s'interseca con un mio tentativo di cambiare, che mi portera' ad essere ancora più distante mentalmente ma, spero, vicina fisicamente senza soffrire troppo.

Igor, hai ragione, questo blog e' un diario minimo. Ma, chissa' perche', in questo altro tempo mi viene cosi'...
Sent from my BlackBerry® wireless device

lunedì 1 giugno 2009

Oltre la realta'

Io mi chiedo, ma perche' farsi del male?

Sto cercando di cambiare la mia vita, di liberarmi di zavorre mentali, di lasciar volare il futuro.

Voglio voler bene al mondo perche' il mondo ne possa volere a me.

Bisogna, e voglio esserlo, essere ottimisti e credere.

Poi stai con i tuoi per una settimana, sei felice, vuoi tornare a stare vicino loro, sei felice quando arrivi.

Ma ritrovi nei loro atteggiamenti tutte le convinzioni limitanti che ti sono state inculcate, e da cui stai cercando di liberarti.

Esempi?

Cosi', tanto per citarne alcune:
1) Ho un carattere di merda
2) Tutto il mondo ce l'ha con loro
3) La vita' e' uno schifo e da quando sono bambina mi hanno tirato su, invece di farmela trovare più leggera, per "temprarmi"
4) Divertirsi e' da gente che spreca i soldi
5) Solo i rubasoldi cantano e si divertono
6) Razzismo a go-go
7) I comunisti sono tutti ladri
8) Viaggiare e' uno spreco di soldi
9) Studia studia studia (ma contemporaneamente mia madre mi avrebbe voluto sposata e accasata subito)
10) Il pane del padrone ha 7 croste (detto da mia madre, che non ha mai lavorato un giorno in vita sua)
11) Le tasse le pagano solo al nord (io che vivo in terronia ho i prelievi diretti dalla busta paga, mio padre ha evaso e poi si lamenta se gli mandano multe e controlli)
12) Andare dall'estetista sono soldi buttati via
13) Andare dal parrucchiere sono soldi buttati via
14) Solo i drogati vanno in discoteca
15) Andare al ristorante sono soldi buttati

Potrei continuare a lungo. MOLTO a lungo.

Per non contare delle cose che da piccola non mi hanno lasciato fare

1) Imparare ad andare in bici cadendo
2) Imparare a nuotare
3) Giocare con gli altri bambini ed avere amici (studia, studia studia)
4) Telefonare ai compagni maschi per farmi dare i compiti se ero stata male (e ho fatto scuole solo con maschi, vedi un po' te...)
5) Andare in moto

Ma il massimo 'stasera: domanda su canale 5, che prevedeva come risposta esatta che la talpa non e' cieca. Lo sapevo. E' cosi'.

Ma no, mio padre non lo sapeva. Lui ha una vasta cultura di base, ma mica e' onniscente.

No. La risposta giusta era quella, ma no, mio padre non se ne fa ragione. E' un complotto. Anche la talpa diventa un complotto.

Ma perche' vivere cosi'? Voglio essere libera, volare, ma volare anche con loro, perche' mi spiace che stiano male. Io voglio guardare grande, sognare grande, anche per loro e con loro. Liberarli, ma devo riuscire a vivere in modo nuovo, io per prima imparare a vivere in modo diverso a 40 anni. Ho bisogno di volare per far volare anche loro.

Sent from my BlackBerry® wireless device