venerdì 31 luglio 2009

Bisogna ricominciare

E quando pensi che tutto abbia preso un'altra piega ti arriva un sms, che si chiude anche con "buone vacanze", dove ti dicono che il mondo ti è cascato addosso.

Che non potrai contare sulla macchina aziendale, su un bel po' di soldi in più, ma soprattutto su una vita nuova.

No, ti devi tenere quella che hai.

Ma si cerca di non mollare, anche se ogni volta è più difficile.

Si scopre che i genitori non ti possono capire. Che non vogliono nemmeno aiutarti. Che sei sola. Ma poi il telefono squilla, i messaggi arrivano, e proprio soli non si è. Si è soli di cuore, perché non si ha un uomo tra le cui braccia tuffarsi e sfogarsi in un pianto liberatorio, e sentirsi poi felici per quello che la vita ti ha dato come compagnia. No, ti sfoghi a piangere in macchina, parcheggiata davanti casa.

Ma può essere una cospirazione dell'universo PER me, non contro di me, potrebbe essere.

E allora si cerca di non pensare ai colleghi stron%i che ti mettono i bastoni tra le ruote. Ed a ricostruirsi, prima di tutto. Di nuovo, un'altra parte di se. Da capo.

giovedì 30 luglio 2009

Ci sono persone

Ci sono persone che ti rubano pezzi di mondo, di vita, di te.

Ce ne sono altre che te ne regalano.

Forse si amano di più le prime, oppure è proprio perché si sono amate, o si amano ancora, quando l'amore è finito, che ti accorgi che certi posti, certi suoni, certi sapori non devi più farteli arrivare al cervello, perché se no stai male.

Ma poi ci sono altre persone. Che compaiono come angeli nella tua vita, o che sono sempre stati lì. Non ti chiedono niente se non di lasciarti accarezzare l'anima.

E ti regalano una canzone. Una canzone che magari avevi sentito un milione di volte, oppure una che non avevi mai ascoltato, e ti dicono "ascolta le parole". E ti rendi conto di quanto avevi perso a non averlo fatto prima, e quanto siano giuste per quell'attimo. Lì rimarranno per sempre.

Ti regalano atti, un'etichetta di un vino che sembra fatta per rappresentare il momento che si sta vivendo.

Ti regalano la libertà di dire quello che provi senza farti troppi problemi.

Non potranno essere il tuo amore, e sai subito che quello che provi non potrà essere. Ma sanno regalarti la felicità.

lunedì 27 luglio 2009

Anch'io


Anch'io sono single ed infelice.

E non ho paura di scriverlo.

Non ho detto "No" (e perché, bisogna poi accettare il primo sì che arriva, anche se si sa che non va bene, per poi potersi lamentare?). O meglio, ne ho detto uno, ma ad un uomo che quasi non mi conosceva, e che era palesemente sotto l'effetto della cocaina.

Non pretendo di sposarmi. Mi va bene anche una convivenza. Mi va bene anche una condivisione di un tratto di vita. Mica per forza "tutta la vita". Lo so che è una pretesa impossibile.

Non cerco il principe azzurro. Cerco un uomo senza grandi qualità. Che mi sopporti. E c'è chi dice che non è difficile, anzi.

So amare, so dare anche senza pretendere, e forse questo è il mio difetto. Perché ci sono fior di trattati che dicono che le donne che non pretendono, che non si lamentano, che abbassano la testa, stringono i denti e vanno avanti restano invece indietro, e le stronze ottengono ciò che vogliono.

Questo è il mio più grande difetto. Non sono una stronza. E sono sola e incapace di esserlo senza soffrire.

domenica 26 luglio 2009

Hm...

"Federica Pellegrini e Valentino Rossi sono le migliori immagini dell'Italia".
Occhio e croce, detto dal presidente del Coni dopo la pazzesca vittoria nel nuoto.

Perfetto per la Pellegrini.

Valentino Rossi:
- Italia? Controlliamo la residenza
- immagine positiva: le tasse? Tutto ok? E "il dottore"? Ha studiato o un ateneo (chissa' se tra i virtuosi) alla cerca di pubblicita' gliel'ha sbattuta li', sul fondo del sedere della tuta?

Mah.
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Stranezze italiche

Scopro di essere uscita dal secondo miglior ateneo d'Italia. Forse, nel '95, quando mi sono laureata, era primo nella virtuale ed assurda classifica che le mie orecchie non avrebbero voluto ascoltare ieri mattina.
Poi, sai, Trento, Innocenza Cipolletta (grande uomo - e lo dico davvero - economista e ex-direttore di Confindustria), chissa', l'economia... Boh, comunque adesso e' primo. Buon pro'.

La cosa che non mi va giu', nonostante dovrei essere felice perche' mi sento molto legata al mio Poli e so che prendera' molti finanziamenti, e' che di nuovo si ragiona al contrario.

Invece di aiutare chi arranca, prendi Macerata, no, gli si tolgono finanziamenti.

E' come dire: togliamo aiuto ai poveri, chiudiamo le mense della Caritas, e coi "risparmi' miglioriamo la qualita' del caviale importato.

Ma scherziamo??? Purtroppo no, temo.

E allora saremo sempre più un paese (non mi viene la maiuscola) col "divide", di tutti i tipi, social, digital, ..., in perenne espansione. Che so, tipo Russia anni '80 o Argentina primi anni 2000.

Ansia.

Poi oggi accendo, SkyTg24n intervistano un contadino sardo che dice che i canadair era meglio se non fossero andati perche' hanno solo "riacceso il fuoco".

Considerato che a pilotare quegli aerei che volano su incendi a visibilita' praticamente nulla, con correnti d'aria che rendono il velivolo difficilissimo da pilotare, fanno radere la pancia dei canadair a filo d'acqua per riempirli e, una volta imbarcate tonnellate d'acqua, a volte in laghi microscopici (visti io l'anno scorso a Castelgandolfo), hanno poi appena il minimo spazio per decollare e, spesso, superare le colline attorno, ci sono degli eroi che mettono a rischio la propria vita per salvare cose altrui, se poi questi altrui cosi' ringraziano, beh, perche' non valutare l'ipotesi di non mandarli più dove sono malvoluti?

Cosi' almeno quei padri di famiglia non correranno più rischi per ingrati che, addirittura, li accusano di peggiorare la situazione. Secchi d'acqua (di rigorosa proprieta' degli ingrati stessi, cosi' si gestiscono loro la situazione senza poter accusare nessuno) e via. Mi si scusi la crudezza, ma l'ingratitudine e' una piaga sociale che sradicherei a bombe molotov.

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venerdì 24 luglio 2009

Fox Retrò

Ah, questo è il canale che aspettavo.

Tutte le serie di quando ero ragazzina, Love Boat, Mork & Mindy, i Jefferson (MITICO!), tutto.

Ma, pietà, signori palinsestisti. NON fate come per FoxLife, dove le puntate di TUTTO, tranne delle serie in anteprima, che so, le puntate di Will&Grace, di Dharma&Greg, de La Tata, vengono mandate in disordine perenne, con inoltre la preferenza di qualche puntata, che magari passa per tre giorni di fila uguale.

Se fate un canale solo di serie, che siano davvero "in serie"! Partite dalla prima e andate IN ORDINE avanti, per pietà. Non maltrattate le serie e gli spettatori...

Grazie fin d'ora, signori palinsestisti

martedì 21 luglio 2009

Blog o FB

Boh, non so bene.

Ho un blog, un account FB ed un tumblr.

Mi chiedo, cosa mettere su uno, sull'altro e sull'altro?

Sul tumblr di solito metto immagini che mi piacciono.

Adesso, da quando mi sono messa su FB, postavo quasi tutto qui, cose informatiche, tecniche, poco personali, forse, ma che potevano essere d'interesse, secondo me, per i miei contatti.

Ma è giusto? O queste vanno su un blog, che non può essere sempre e solo un blog di riflessioni.

Oppure i tempi sono cambiati e FB rimpiazzerà twitter, tumblr e blog? O questo non avverrà perché se no avremmo un overload d'informazioni che ci farebbe troncare i contatti?

Boh, non so bene.

Intanto ho trovato alcune notizie interessanti e, teh, le metto qua:
  • Twitcam, una bella idea
  • Google si toglie dai casini nelle cause per diffamazione
  • Quanto mi piacerebbe poter far jogging. Ma non so se la mia schiena ne sarebbe contenta. E, soprattutto, quando? Sono sempre talmente stanca che non riesco nemmeno a fare le cose che dovrei, in casa... Ma questo gadget... hm... mi sfizia
  • Vorrei capire se è possibile in Italia avere un iPhone senza ammazzarsi in costi di connessione. Ma anche un telefono con piattaforma Android non mi spiacerebbe affatto
  • Qualche consiglio su come superare l'epidemia della disconnessione



Penso al tempo che ho perso

Penso al tempo che ho perso, alla vita che non ho vissuto.

22 anni di studio, tutti i giorni, weekend compresi. Con i miei sempre sul collo.

Poi subito al lavoro.

Una bella storia d'amore. Bei viaggi. Poi scopro che lui non mi ama. Per lui è normale, gli basta l'intimità e la serenità che avevamo. Io ero troppo giovane per capire che aveva ragione lui.

Cerco di fuggire, e vengo a Roma.

Qui, 10 anni di tempo buttato via. 2 anni e mezzo di felicità e fatica ma amore, da parte mia, con un uomo e due figli suoi meravigliosi.

Ma il resto? Quante cose non ho fatto, quanta vita non ho vissuto. Quanto lavoro fatto con fatica, soddisfazione ma non gratificazioni, e quanto il lavoro ha tolto alla mai vita. Quante mostre non viste, tramonti persi, baci mancati, lacrime vere non piante, non quelle di dolore di adesso. Ma quelle che si piangono, o si asciugano, dall'amato.

Quanto tempo perso.

Il tempo è continuo o discreto? [post da geek]

Ieri sera ascoltavo RDS con la solita rotation serale infarcita di notizie idiote. Perché non la cambio? Perché la radiosveglia è sgamuffa anzichenò e non riesco a trovare un altro canale decente.

Salta fuori la diatriba-luna. Anzi, una nuova. Al mattino, sempre RDS, si sente l'intervista ad un ancora vivo (felice per lui) Tito Stagno che si lamenta che mentre faceva il suo lavoro (descrivendolo come il più complesso del mondo: "Dovevo anche fare calcoli", intendeva conversioni tra m/s e Km/h: moltiplica per 3,6, diciamo per 3 ed a spanne hai il valore, non è che serva essere un genio della matematica) è stato interrotto sul più bello da un altro commentatore, di cui non ricordo il nome, ma altrettanto famoso e, se non ricordo male, non più vivo, che gli ha fatto "perdere l'attimo" dell'allunaggio.

Ora, mi è parso poco carino continuare il vizio italico imperante delle critiche. Io mi lamento contro di te e sparo a zero. Tu spari a zero contro di me e ti lamenti. Poi, dopo 40 anni. In più, se non sbaglio, nei confronti di un morto che non può nemmeno difendersi (se non magari rovinandogli i sonni dei prossimi giorni). In più, tanto per sommare ancora qualcosa, su un tema così ENORME che queste ca%%atine sono davvero tali. E' stato, se è stato, un qualcosa di così grande che non è un istante in più o in meno che cambia la notizia. Solo un giornalista alla ricerca dello scoop millimetrico, e che vede come un caos il dover tradurre dall'inglese (ma non era corrispondente? Presumo anche ben pagato e sicuramente più fortunato di tanti altri del periodo) o fare moltiplicazioni, conversioni, diciamo, tanto per usare il termine giusto, potrebbe appendersi ad una cavolata del genere.

Non solo questa piccolezza in vista nella piccola Italia dell'estate 2009.

Un'altra ieri sera. Il dj notturno spara la notiziona: "Si festeggia il 20 ma in realtà la data è il 21, lo sbarco sulla luna".

E perché ? "Perché è avvenuto quando in America era il 20 ed in Italia la notte del 21".

E quindi? No, perché non capisco il problema: "Ecco quindi un piccolo GIALLO, un MISTERO, sulla data vera dello sbarco".

Testina, la data vera dello sbarco è: le 3 di notte, o quando è stata l'ora giusta, del 21 in Italia, o le 10 di sera, o quando è stata l'ora giusta, in America. E' precisa. Non c'è nessun giallo né mistero.

Il tempo è una quantità continua, non è che esiste O il 20 O il 21. C'è la notte in mezzo, ci sono le ore i minuti i secondi.


La Guardia di Finanza

Ieri sento la notizia, orripilante, dei 730 di ristoratori, esercenti di locali pubblici in genere, negozianti, et similia, e mi viene la nausea, perché a me le tasse, giuste, per carità, le tolgono direttamente dalla busta, ogni fine mese.

Io sarei contenta di pagarle. Sarei, uso il condizionale. Perché non mi va giù di doverle pagare anche per chi invece non lo fa.

Oggi mi altero. Mi ricordo un tipo che ho conosciuto, che si vanta di essere evasore, e se ne vanta talmente tanto da farmi vergognare di farmici vedere insieme.

Cerca la barchetta sotto x piedi così non lo controllano. Ha il macchinone ma intestato alla madre. Ha due schiavetti che paga in nero nel suo studio.

Chiamo il 117, pare sia lì apposta.

Mi dichiaro, dico nome e cognome, spiego la situazione, mi trattano, "mi" a me, come se fossi io a essere un oggetto inqualificabile. Io, addirittura, voglio fare una segnalazione.

E lei come fa a saperle, queste cose? Ho evidenze oggettive, perdio, ho indirizzi, targhe (buona memoria), nomi e cognomi.

Ah no, per queste cose deve recarsi di persona in Via Nomentana e fare denuncia.

Ma se vi mando una copia dei miei documenti via fax, un'autocertificazione, quello che volete? Si mette a ridere e stacca il telefono.

Peraltro, mi rendo conto solo ora, se io mi ero dichiarata con nome e cognome, il finanziere che mi ha risposto ben se n'è guardato di farlo. E anche volessi fare una segnalazione per dire non che conosco un evasore, ma che un finanziere ha staccato il telefono in faccia ad una che ha chiamato il 117 PENSANDO, evidentemente in modo erroneo, che servisse a quello, manco la possibilità di farlo mi viene data.

E allora penso che anche il 117 sia un presa per il cuo. Ci dicono che possiamo collaborare con la GdF per ridurre l'evasione. Ma non è così.

Un'altra presa in giro.

lunedì 20 luglio 2009

E gli italiani?

Dinamica che mi sfugge.

Ieri un italiano è arrivato terzo al Tour de France. Terzo di tappa, settimo in classifica generale.
Si chiama Vincenzo Nibali. E' un ragazzo, giovanissimo, di Messina.

Ma c'è una cosa che non capisco.

Perché non si dica.

Perché oggi tutti a dire Contador primo e Armstrong secondo. STOP. E perché non aggiungere: "Una giovane promessa del ciclismo italiano terzo"?

Non so. Sinceramente mi sfugge.

venerdì 17 luglio 2009

Emmy Award 2009. Peccato...



Peccato, manca quasi tutta Grey's Anatomy e pure gran parte di Dr. House.

La tripla vita di un libro corto

Dunque, partiamo da un assunto: Camilleri è un genio.

Questo è da dare per scontato. E sia.

Però.

Però ieri ho iniziato (e finito, in dieci minuti senza correre) La tripla vita di Michele Sparacino.


Sono 50 pagine di racconto - geniale, pazzesco, grandioso - e più o meno altrettante di intervista con Camilleri.

Ma il racconto sono 50 pagine. Per 12 euro.

Ora, va bene, per carità, libro carino, copertina rigida e dorso telato (pagine incollate e non cucite, però, guai ad aprirlo troppo), bella grafica. Bello il racconto, bello tutto. Ma, cazzarola, veramente un po' caro.



L'ecologia non fa per me

Lo so, devo vergognarmene. Non ho spirito ecologico. Anzi, dirò di più (e mi si scaglino pietre addosso), non amo nemmeno gli animali.

Mea culpa, mea culpa.

Però l'altro giorno sono stata invitata a una campagna di zzub, di solito sono carine, mi dico, e mi iscrivo.

Presenta, e porta a navigare, un sito ben fatto, si chiama You4Planet, e confesso che mi ha preso.

Perché in fondo, anche se è vero che ho una casa che non vorrei avere, la mia casa vera è la Terra, e qualcosa bisogna farlo. A parte farsi tatuare sul braccio, come ho fatto, il triskele. Non per ecologia ma per "bilanciarmi" con il mio sentirmi inutile in questo mondo.

Chissà, forse potrei diventare un pochino più ecologista, anche grazie a questo sito.



La luna

Ho sempre amato la luna.

L'anno scorso avevo fatto regalare al figlio del mio ex per il suo compleanno un telescopio. Ci abbiamo impiegato un po' a montarlo ma poi lui, il mio ex, ci era riuscito.

E quando ho messo l'occhio la prima volta sull'obiettivo e l'ho vista, con quell'aura tremolante che la rendeva quasi viva, ho pianto di commozione.

E' stato un momento bellissimo, uno di quelli che vorrei dimenticare perché troppo belli.

E adesso che, giustamente, ci propinano la luna in tutte le salse, sto male, perché a me, la luna, l'aveva regalata lui.

giovedì 16 luglio 2009

Devo provare

Io le ho comprate, le FiveFingers della Vibram.

Le ho indossate poco perché il mio ex le guardava con disprezzo. Sicuramente non sono belle, ma, cavoli, per me che ho sempre avuto il terrore di camminare a piedi nudi, ecco, con quelle provavo le stesse belle sensazioni senza il terrore d'incappare in qualcosa di appuntito o tagliente.

Ed ora, l'epifania:



Con la schiena incriccata che mi ritrovo non so se mi metterei di colpo a correre, né con un buon paio di scarpe da corsa, né con le mie amate FiveFingers. Però... chissà...

Intanto a Sharm, quest'anno, me le porto, e anche se faccio ridere, tié, le metto lo stesso.


Il migliore amico delle single

Risolto un problema, quello dei piccoli lavori in casa (ed in giardino) che, pur da ingegnere, non mi va di fare da sola. Causa ragni, mancata forza per chiudere completamente il bullone di fermo di un rubinetto, o spostamento mobili senza ernia del disco.

I mariti in affitto. Uno spettacolo.

Non esistessero dovrebbero inventarli.

Non devi contraccambiare in natura, li paghi tranquillamente con un assegno e ti rilasciano regolare fattura, non devi lavargli i vestiti, preparare la cena, pulire le ferite che si fanno.

Peccato che non ci si possa confrontare sui problemi del giorno, vivere la serena intimità di coppia, parlare del più e del meno, ricevere una telefonata tanto per sapere come va la giornata e chi compra il pane. Va beh, a quello forse devo rinunciarci (non voglio ancora disperare però). Ma i lavoretti, beh, cavoli, comodo!

Come rovinarsi il portafoglio anche stando in ufficio

Vorrei risparmiare.

Il condizionale è d'obbligo.

Mi chiuderei in casa nei week-end per evitare il rischio spesa.

Poi mi trovo a prenotare le ferie, una due giorni di stacco obbligatorio per non dare di matto, e pure le necessarie operazioni pre-vacanze dall'estetista. Insomma, un botto.

Ci si aggiungano gli outlet on-line. Pericolosissimi.

Oggi ho scoperto Vente-privee. Spettacolare. Troppo. E ho subito comprato.

martedì 14 luglio 2009

Il corpo che parla

Boh, l'ho anche letto da qualche parte, quindi forse non sono l'unica matta a pensarlo.

Il corpo parla. Ti dice che, se ha qualcosa che non va, c'è un motivo. O forse il motivo lo mette la tua testa. Ma tant'è.

L'inizio di quest'anno è stato uno schifo. Dal 6 Gennaio ad oggi, e chissà fino quando.

I primi tempi mi sono massacrata, prendendo l'autobus, il Cotral, per venire al lavoro. Sempre, con qualsiasi tempo, soprattutto la pioggia che ha fatto per quei mesi.

Non me ne fregava niente del tempo, del freddo, dell'umido, avevo i cavoli miei. Avrebbero potuto rompermi un randello in testa e non me ne sarei accorta. Mi sono scoperta con tagli vivi sanguinanti senza che manco sapessi come me l'ero fatti e senza che sentissi male. Il male lo avevo dentro.

E mi sono scoperta, a Marzo, con un dito del piede, un banalissimo dito del piede, tutto storto e con una vescica enorme sulla "nocchia".

Chissà da quando l'avevo. Era un'infezione viva, e il dito era tutto storto, come se si fosse rotto e riattaccato male. Poi ho pensato che, sì, per tutti quei giorni, mentre camminavo verso il lavoro o verso casa, avevo qualcosa che non andava al piede, ma il male vero lo avevo dentro, e non ci facevo caso.

Poi mi ha fatto infezione, mesi di impacchi, di pomate, di cerotti apposta, niente ha fatto bene. E' ancora lì che non riesco a piegarlo, e a quello ormai vi ho rinunciato, e che non sopporta le scarpe chiuse sopra.

E' un segnale. Io amo le scarpe, adoro i sandali aperti. Ma posso metterne solo due paia, con questo dito, che manco mi piacciono troppo.

Oggi ho "osato" una ballerina chiusa, senza mettere una protezione sopra. Dopo 7 mesi, mi sono detta, sarà passato. E invece fa un male boia.

E' il mio corpo che mi dice che ho ancora male dentro. E mi ha colpito nel piede, nella mia passione feticistica per le scarpe, che non posso indossare.

Dovrei far passare il male dentro per tornare a camminare più o meno bene (a parte il fatto che il dito sicuramente continuerà ad essere storto ed a tormentarmi). Non so quando capiterà. Se capiterà. Adesso non è così. Inutile forzare, mettere pomate, cerotti o cosa. Se non passa nella testa, anche il piede, laggiù, così distante, non smetterà di tormentarmi.

lunedì 13 luglio 2009

Altre panzane

Non compro MAI Il Giornale.

Non lo tocco nemmeno.

Molto razzista, guardo pure con occhio cauto chi lo espone in pubblico.

Un giorno la rassegna in TV ne legge la copertina: "Non e' vero che non ci sono lavori. Oltre 3.000 posti per ingegneri".

Wow! Corro, lo compro e trascorro due giorni a spedire curriculum agli indirizzi indicati. CV di livello, posso garantire. Lettere d'accompagnamento personalizzate. Insomma, un lavoro fatto bene.

Della cinquantina di segnalazioni almeno una decina riportava indirizzi sbagliati o, due o tre, "mailbox quota exceeded" (informare prima gli interessati?).

Gli altri? Vuoto assoluto. Buco nero. Nemmeno: "no, grazie, non c'interessa".

Copertina falsa, notizia falsa.

Oggi un'altra: "come guadagnare con i tassi zero".

Signori, sono fesserie, pubblicita' false per vendere più copie a fessi che, come me, ci cascano.

Fanno vedere che l'Italia e' perfetta e isola felice, basta seguire i loro consigli. Gia', come no? A seguirli si rimane con l'amaro in bocca e lo schifo di esserci cascata anch'io.

L'Italia e' in crisi. Lavoro ce n'e' poco. I soldi non li regala nessuno. I consigli dei "furbetti del Giornalino" sono solo inchiostro buttato via per far abboccare ingenui come me.
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A proposito di questione etica

Dopo quell'oscenita' di Bianchini, che un magistrato che se ha una figlia spero si renda meglio conto di quello che ha fatto nel dichiararlo 10 anni fa incapace di intendere e di volere e di lasciarlo andare, nel PD si parla di "questione etica".

Boh, sì, l'idea non e' malvagia in genere, dovrebbe valere per tutto e tutti, dai centri estetici alla Camera e Senato.

Un suggerimento: alle primarie si e' candidato anche Adinolfi.

Lo aveva gia' fatto alle ultime, di primarie. Anzi, si era dichiarato "il candidato dei blogger".

Ohibo', mi sono detta, io sono blogger, quindi e' anche mio candidato! Andiamo subito a vedere cosa scrive!

E li', orrore. Un blog a base di donne trattate da oggetto e di partite a poker per soldi, dettagliatamente descritte.

No, mi ero dissociata sul mio blog (che, come questo, conta come il due di picche, ma la democrazia mi permette ancora di farlo e ne approfitto)! Ma che, scherziamo? Quell'animale non mi rappresenta per un cavolo, altro che "candidato dei blogger"!

Alla luce della "questione etica" prego chiunque abbia la possibilita' di farlo nel PD di controllare quello che scrive (o almeno scriveva, se ha qualcuno dietro che lo consiglia probabilmente ha cancellato quei post osceni) e di valutarli attentamente.

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Facciamo ognuno quello che sappiamo fare

"Il comico Beppe Grillo si candida alla segreteria del PD".

Ecco, "il comico".

In questo bravo, ha fatto ridere, fa ridere.

Non e' un politico. Fa ridere sentire questa notizia. O piangere?

Si riempie gia' la bocca del nome di Berlinguer. Ma come, prima attacca tutto e tutti, segue bufale abboccando come un tonno demente, ed adesso si candida al PD? Ma no, per carita', signor COMICO Grillo. A meno che non sia una boutade, e allora applausi, eviti. Se non vuole far ridere e pensa di poter essere politico, beh, prego, siamo in democrazia, lo faccia. Ma lo faccia con un partito suo. Non si "mescoli" con un partito che ha sempre criticato. Per carita'. Li lasci lavorare o non lavorare, come pensa lei.

Ma non mescoliamo più comicita' e politica. Ce n'e' gia' abbastanza, da ridere, o da piangere.

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domenica 12 luglio 2009

Ma come ti vesti?

Ma come ti vesti?

Mi rimbomba ancora in testa, maledizione, quel pensiero. Ma come mi vesto?

Anzi, ma come vorresti che mi vestissi?

Eccomi, sono una Barbie, questa e' la mia carta di credito, prendi, scegli quello che mi vorresti vedere addosto, vestimi come ti piacerebbe. No? Non va bene? Mi guardi disgustato. Lo so, ho capito, sei disgustato dal mio gusto. Dal mio non-gusto. Non puoi credere che mi vesta cosi'. Scusami. Aiutami.

Un giorno mi hai ucciso. Mi hai raccontato i retroscena della sera in cui ho conosciuto tua figlia, aveva 17 anni.
Ero emozionatissima. Avevo scelto cosa mettermi, ci avevo impiegato forse più tempo di quanto non ne impiegassi per scegliere cosa mettermi per uscire con te. Ero tranquilla.
La serata mi sembrava fosse passata liscia. Anche perche', me meschina, ancora non sapevo quanto fosse importante per te, per la tua famiglia, l'aspetto esteriore.
E invece no.
Un giorno, orgoglioso, forse perche' nel frattempo avevi iniziato a "cambiarmi", me lo hai detto. "Lo sai cos'ha detto M* la sera che vi siete incontrate?". Ed io, contenta e curiosa, e convinta fosse qualcosa di bello, pendevo dalle sue labbra. Lui, orgoglioso, come dicevo: "Ma come si concia quella?"

Ma come si concia? Come mi concio?

Ma... Veramente... Ma cosa conta? E tu sei pure orgoglioso? E me lo racconti?

Io cosa dovrei dire delle tue scarpe a punta, delle magliette a serafino, le infradito di gomma bianca per il compleanno di tuo figlio, al ristorante (non al mare)? Ma a me cosa me ne frega? Mi vanno bene pure loro, va bene tutto. Posso dirti "preferisco le college classiche", ma vedo che gia' solo questo ti fa venire la nausea, ho smesso di dirti cosa mi piace vedere addosso un uomo. Solo su un cappotto mi hai lasciato "confonderti", e te lo sei fatto regalare.

Il resto, eri tu l'arbiter elegantiarum. Tu ed i tuoi figli. Mi lasciavi solo dire qualcosa con pazienza ed accondiscenza quando si trattava di qualche regalo, a tua figlia o alla tua ex-moglie, ma non eri mai convinto. In fondo, come mi concio?

Una sera, l'"epifania". In una discoteca una coppia. Lui, alto, magro, allampanato, un po' nerd. Lei minuta, bionda, caruccia.
Tu hai pontificato: "quelli come lui non dovrebbero mettersi con donne belle, lei deve per forza essere straniera".
Il mio cervello rifiutava di elaborare il concetto.
Cosa?
"I brutti devono mettersi coi brutti".
Hitler ha iniziato cosi', ti dico. E t'incazzi. Ok, scusa, scusa. In fondo l'ultima cosa che mi va e' di discutere di gusti estetici, so gia' di partire perdente.
"Lui dev'essere ingegnere"
Beh, ok, anch'io ho questo difetto, ti ricordo.
"Sì, i libri rendono cosi'". Ma cosi' come? Brutti?
"Sì, gobbi, brutti, con gli occhiali"
E dovremmo accoppiarci tra noi? Quindi io dovrei andare con lui al posto della biondina insignificante?
Rispondi male, rimanendo incazzato.
Viene a supporto tuo un'amica del tuo giro. Ok, e' vero, avete ragione. Che stupida che sono, non ci ho mai pensato.
Ed in quel momento avevo solo voglia di piangere, mi sono sentita di colpo meno di una cacca di mosca, volevo uscire e prendere un taxi e lasciarli alla loro casta di belli (opinabile, ma io non guardo l'aspetto estetico).

Ma come ti vesti? Il titolo del programma di Discovery Real Time che ho appena visto. Mi si sono intorcicate le budella. Ma come ti vesti? Ma chi sei tu per giudicare? Ti pagano, vi pagano, coppia di presentatori "personal shopper" per criticare lo stile dei vostri fortunati prescelti, mandati alla berlina dai fidanzati che hanno "chiesto aiuto".
Ma io chiederei aiuto per loro. Aiuto psicologico. Farei capire che anche se il gusto non e' degno delle loro aspettative, forse e' meglio guardare oltre. Se "oltre" manca anche quello, allora passi. Ma altrimenti...
Che poi, voglio dire, anche chi ha chiesto l'intervento degli esperti non e' che vestisse gran moda. E allora?
Poi i fortunati che si sono fatti distruggere il guardaroba vincono una carta di credito con duemilaeuro per comprare tre mise, giorno, occasione e sera. E grazie al cavolo. Cristalli, perle, chiffon, sete, scarpe cuoio tacco 12 con plateau come piovesse. Per 3 abiti. In cambio di un guardaroba intero.
Duemila euro per 3 vestiti. Uno da giorno. I giorni di lavoro sono 5. Per una settimana 5*(1/3)*2000 euro. Vogliamo fare almeno due cambi al mese? Allora raddoppiamo. (10/3)*2000 euro. Wow! Solo per andare a lavorare. Embeh.

Ma come ti vesti?

Sai che ti dico? Come cazzo mi pare. E se non ti piace girati dall'altra parte. Sono disposta ad ascoltar consigli, ma in reciprocita'.

Comunque, nel mio caso specifico, il problema non si pone più. Non so se vi ho guadagnato, anche perche' pur non essendo più nella mia vita il Maestro di stile, io ormai vivo nei calcinacci sbriciolati dell'autostima. Anche quella del guardaroba. Non sono più convinta di come mi vesto.

Penso che se fossi un uomo a cui una donna mi avesse detto "ce l'hai piccolo e vieni subito" non sarei rimasta più colpita di quello che m'e' successo a sentirmi dire "Ma come si concia quella".

Ma come ti vesti? Vaffanc...
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sabato 11 luglio 2009

E son cose belle

Non trovare un orologiaio sano.

Litigare con i genitori in modo piuttosto "sodo"

Chiamare un amico per dirgli che si vuole giocare al superenalotto e per farsi dare una colonna e sentirsi dire: "no problem, la gioco io"

Comprare una radiosveglia con proiezione a muro dell'ora e scoprire che non e' radio, che proietta al contrario e non si puo' ribaltare l'ora, e che l'alimentatore surriscalda

Scoprire che l'amico che doveva giocare i numeri ha trovato la tabaccheria chiusa.

Ora, l'ultima cosa che faro' e' guardare i risultati dell'estrazione...

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Fiumicino, il paese senza orologiai

Mi si ferma l'orologio. Anzi, due. Uno un mese fa, ma quello e' da riparare.

Poco male, ne ho altri.

Tutti fermi. Ritenta, sarai più forunata.

Oggi ne prendo due e vado "per orologiai", a Fiumicino citta'.

Tutti mi hanno chiesto DIECI GIORNI (uno no, "il nostro laboratorio chiude per ferie, non prima di fine agosto") per cambiare una batteria ad un Sector e ad un Fossil. Non parliamo di riparare l'Andre Belfort, per quello si parlava di "mesi per il preventivo".

Mi metto il cuore in pace per la riparazione.

Vado al mercato del sabato di Via Foce Micina. Un tipo che vende accendini, attak con il pennellino, e cinturini da orologio.

Mi viene l'ispirazione e chiedo: "cambiate batterie agli orologi?". La risposta? "Certo! E che ci va?". Beh, non so che ci vada, lo chieda ai paludati e fichissimi orologiai della citta' (citta', si fa per dire. Fiumicino "sarebbe" citta', ma mi hanno mandato a Ostia, che e' un quartiere di Roma, in due casi, se volevo cambiarle subito), che ci va.

E' una cavolata. Ma si puo' definire citta' un posto dove non ti cambiano la batteria di un normalissimo orologio?
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Case

Berlusconi cerca casa a L'Aquila per coordinare i lavori.

Se non ricordo male ci sono decine di migliaia di residenti che la casa l'avevano ma non esiste più. E vorrebbero anche loro casa, invece stanno in tende gelide di notte e roventi di giorno.

Perche' Berlusconi non va a stare anche lui in tenda?

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Quanto tempo perso

10 anni che sono a Roma.

Quando mi sono trasferita qui gia' pregustavo un'uscita ogni sera. Un concerto, un giro in Centro, a teatro.

Quante volte l'ho fatto in tutto questo tempo? A parte quei tre anni, MAI.

E se c'e' da andare a cena fuori, il pensiero di dover partire dall'ufficio, rassettarmi, prendere il taxi ed andare. Da sola

Sempre da sola. Che senso ha vivere a Roma ma non vivere Roma? Che senso ha non condividerla?
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venerdì 10 luglio 2009

Pubblicità da occultare, ma definitivamente

Ritengo i promo pubblicitari una sublime forma di opera d'arte. Far passare in un massimo di 30 secondi (e già son tanti) un messaggio che arrivi al cuore, alla testa ed al portafoglio di chi lo guarda.
Più facile fare un filmone nato per accaparrarsi tutti gli oscar come Il curioso caso di Benjamin Button, che dura due ore e passa. Almeno UNA scena in cui ogni attore sembri bravo capiterà, no, statisticamente? Anche la fotografia, in due ore una scena decente, anche per sbaglio, salterà fuori... Salvo poi scoprire che, beh, non è così ed è solo una mattonata.

Le pubblicità sono diverse.

Se son fatte bene, beh, cavoli, mi piace guardarle.

Da quando ho abbandonato completamente la TV "normale" per passare al satellite e basta purtroppo si va a mesi. Il mio telecomando è "bloccato" tra Fox, FoxLife, FoxCrime (e poi gli immancabili SkyTg24, SkyMeteo24 e BBC). Su questi canali i blocchi sembrano seguire le pagine del calendario. Tutto Luglio Activia, tutto Giugno Enel, e così via. Sempre, tutte uguali.

E così, con gli "ammucchi mensili", finisce che le cose inguardabili saltino all'occhio meglio.

Queste le peggiori:
  • Giulia e la coca-cola: dopo il mulino bianco un'altra fantastoria di quanto è bello stare in famiglia. E chi non arriva lo stesso a fine mese? E chi la famiglia non può farsela perché per campare deve lavorare come un matto (o una matta)? Non è un po' una presa per il c.? Beh, almeno l'hanno smessa
  • In genere tutte le pubblicità dei chewing-gum: qui i pubblicitari devono spegnere tutte le sinapsi, perché sono una più scema dell'altra (e inoltre non ci si ricorda nemmeno la marca, di solito, che, dico, al limite se fosse brutto e basta pace, ma che manco mandi il messaggio, è proprio inutile). Parliamo del tipo che gira nei boschi con la pelliccia e viene colpito da una bella siringata di anestetico per mostrare il bianco dei denti? Parliamo del pirla del bar dove avviene la rapina, gli tirano la pistola e lui la prende pure in mano? Parliamo del tipo che sta col fenomeno da baraccone con le gambe di quattro metri e deve baciarle tutte? No, non parliamone, che è meglio
  • Tutti i trailer delle puntate successive a quella appena terminata di qualsiasi serie in prima TV su Fox, FoxCrime e FoxLife. Esempio: penultima puntata di Grey's Anatomy. Finisce, ho ancora i lacrimoni che sgorgano a ettolitri, non faccio in tempo a ricordare che sto correndo un rischio e... ZAC! Eccolo lì "Settimana prossima il puntatone secolare di Grey's Anatomy", con tanto di scene che consentono di capire TUTTO quello che accadrà. Grazie, davvero, grazie mille! La prossima volta che leggi un giallo dimmi qual è che lo leggo prima io e ti chiamo per dirti chi è l'assassino!
  • La pubblicità di Omino Bianco, quella del gelato sull'ottovolante. No, per favore, è proprio uno schifo. Punto
  • La catena di sant'Antonio dell'Enel: quella dove la bambina accende la luce alla Bufalotta e, tramite un passaggio di accensioni di luci (vita grama quella degli anelli intermedi della catena, che devono stare lì, ad occhi aperti e sbarrati, ad aspettare che la bambinella decida di dormire), arriva a dare la "buonanotte luminosa" al padre in Alaska. Che incubo. Magari uno squillo di telefono, senza manco rispondere, era più facile. La musica è alienante. Ha ammorbato tutto giugno sui canali satellitari, adesso la frequenza è un po' diminuita, in compenso me la sono ritrovata sulla BBC, fortunatamente in versione ridotta

Insomma, per carità, lo so che è difficile fare qualcosa di bello in 30 secondi, ma certe cose sono brutte a prescindere anche dalla soggettività del giudizio. Dite qualcosa ai decisori che le hanno scelte...

giovedì 9 luglio 2009

DIY









Quanto avrei voglia di mettermi a farli...




Si riparte?

Devo farcela ad iniziare di nuovo.

Qualcosa sembra darmi una mano. Un nuovo inizio, anche se forse non riesco a chiudere davvero col passato, ma qualcosa è entrato nella mia vita.

Un qualcuno che già c'era, e che non potrà esserci. Ma ora è lì. Come lo è stato fino a tre anni fa. Rendendomi felice e aiutandomi, anche allora, a incollare i cocci della mia autostima.

Forse 'stavolta l'impresa è ardua, i cocci si sono sbriciolati. L'età m'inquieta. Sento di portare avanti una vita senza più scopo. Ma c'è qualcuno che c'è già stato, ed ho riscoperto. E quando ci penso sono felice.

Perché con due parole sa farmi sorridere. Troppo tempo che non sapevo più farlo.

Forse non potrà mai più essere un altro tempo davvero. Ma lui c'è

Fare acquisti

Alla faccia del risparmio. Ma non vuol dire essere taccagni. E nemmeno privarsi del "sostentamento dell'anima".

Grazie alla terribile Jenny, l'assistente automatica di IBS, mi sono appena comprata

  • La tripla vita di Michele Sparacino
  • Un inverno italiano (che ci impiegherà un po' di giorni prima di essere disponibile, facendomi attendere ansiosamente anche gli altri...)
  • Almeno il cappello, questo Jenny non ha colpa se ho deciso di comprarlo. Per la prima volta mi sono lasciata andare ed ho superato il mio "scoglio mentale" di non acquistare libri che abbiano partecipato a concorsi letterari... Anzi, mi sa che quest'anno mi sparerò tutti quelli del Premio Strega (appena arrivati in economica. La prima edizione la riservo ancora solo a Camilleri)