domenica 30 giugno 2024

Dell'adattarsi (e del piacere della lettura)

Sono sempre stata un'avida lettrice. Booklimica. Dovevo leggere per stare bene.

Poi è arrivata la passione per l'arte, da totale ignorante mi rigeneravo visitando mostre di ogni tipo. 

Ho anche fatto scelte di vita importanti, sull'onda di questa passione, come comprare casa a Venezia, indebitandomi per 30 anni.

Poi è cambiato tutto. 

Sono stata denominata "pezzo da museo", con tono dispregiativo, per questa mia passione. Mi è stato detto che "vado alle mostre per riempire una vita vuota".

Ho consentito che mi venisse detto e che questo tarlo si insinuasse nella mia testa e nel mio cuore. 

Ho smesso di bearmi d'arte, e non ho ripreso a leggere se non saggi per aggiornarmi professionalmente. 

Adesso che siamo al redde rationem mi è esploso il vuoto dentro. Non voglio peggiorare una situazione già deteriorata e alle mostre rinuncio ancora, se non strappando visite furtive, quasi clandestine. Ma ho ripreso a leggere.

Mi manca l'arte, mi manca da morire. E ho paura che non mi rimarrà tempo per rifarmi, sto troppo male per pensare di riuscire a non ammalarmi. Le ho lì, a poche centinaia di metri, ma non ci vado. Potrò tornarci forse dopo il grande cambiamento, ma sarà ovviamente più complicato. Le ho avute a disposizione a poche centinaia di metri per anni ma non ci sono andata. Stupida me. 

Ci si adatta. Ma adattarsi non va sempre bene. 

Ne ero terrorizzata nei primi giorni del covid. Avevo paura che ci saremmo abituati in fretta alle restrizioni, e per tanti, quasi tutti, è stato così. Per me no, a me hanno ucciso. Mi hanno distrutto la vita. Restrizioni e collateral. 

Ma torniamo alla lettura. Ho ripreso i libri in mano, mi sento come prima che l'arte entrasse nella mia vita. Mi tuffo nel Kindle e sto serena per il tempo che dura. 

Ho ripreso a leggere recensioni e segnalazioni di narrativa, non più solo saggistica. Cerco titoli leggeri, cerco saghe sperando che siano belle e mi possa affezionare. Cerco gratificazione quasi immediata e se dopo poche pagine non sono convinta passo oltre. Sul Kindle ho 1.000 titoli, qualcosa troverò.

Non è come vorrei, ma è già qualcosa. 
Tornerà anche l'arte. Spero. Adesso è lì, a portata di mano, ma non posso goderne. Che frustrazione. 

La copertina del Newyorker mi ha ricordato mio padre e me nelle torride estati torinesi, libro in mano e via. 



sabato 29 giugno 2024

Il peggior servizio clienti di sempre

Sono cliente Sky da 21 anni. Per decenni ho pagato più di 100 euro al mese per due abbonamenti.
Lo scorso anno ad aprile chiedo il passaggio al piano tariffario Sky Smart, per 18 mesi.
Qualche giorno fa mi mandano una mail per dirmi che a luglio scadranno i 18 mesi (e invece sarebbe ottobre), e che se non scelgo di rimanere in Sky Smart cliccando su un link mi verrà applicato un tariffario Open.
Ora pago 47 euro al mese (oltre a Sky WiFi). La proposta che mi fanno è di 47 euro al mese calcolata sul materiale di presentazione della stessa, ma al link mi viene richiesto di sottoscrivere per 69 euro al mese. Se non accetto passo a 82 euro al mese.
C'è la possibilità di prenotare un appuntamento telefonico, lo faccio e mi viene fissato per oggi alle 17.30. Alle 17.40 ricevo UNO SQUILLO e basta. Non riesco a richiamare perché mi girano su una chat testuale.
In compenso aprendo Sky Fai Da Te mi viene chiesto di modificare i consensi privacy e in modo praticamente occulto si finisce per consentire la comunicazione a terze parti. Mi arriva in un secondo la mail dove mi comunicano la modifica della privacy, e tornando sull'app è impossibile revocare il consenso. 
Direi che siamo ai limiti della truffa, se non li abbiamo già superati. 
Ho lasciato per anni più di 1.500 euro, adesso sono sui 900. Avrò il diritto di parlare con un operatore???

EDITED 30/06/2024
Sono stata richiamata da un'operatrice gentile. Mi ha spiegato che fare lo squillo è un metodo per smarcare contatti senza perdere tempo. "Non siamo tutti così". Lo posso immaginare, ma sono in tanti a essere così, ed è spiacevole. 

I veri guadagni degli influencer

Dai che ce la facciamo.
Questi sono numeri più sensati, e ancora sono troppo alti.
Come sottolinea il Wall Street Journal, lo scorso anno il 48% dei creator digitali ha guadagnato meno di 15mila dollari, mentre solo il 13% sarebbe riuscito a sforare il tetto dei 100mila. Cifre che rendono il sogno di grandi guadagni "facili" grazie ai contenuti digitali sempre più simile a uno dei tanti lavori sotto retribuiti della new economy.”

 

A che luogo si appartiene?

A che luogo si appartiene?
Gli altri non so. Io a tutti e a nessuno.
Ho vissuto ovunque in Italia, ma se penso a casa penso a quella della famiglia d’origine. 
Ho provato a radicarmi da altre parti, dove forse avrei anche più ossigeno, ma le cose sono andate diversamente da come avrei pensato.
Troppe scelte tutte insieme. Magari me ne pentirò, magari avrei potuto decidere diversamente, ma non si fa la storia con i se e con i ma.

Ma sarà mai possibile?

Non sono complottista. Non lo sono mai stata e mai lo sarò.
Pensare che Biden debba essere il candidato dem per le elezioni statunitensi ha senso solo in una logica di macro-disegno calato dall’alto (e mi dà fastidio fisico anche solo pensarlo).
Accanimento verso un anziano e verso il mondo che comunque dipende dalle sorti e dalle alzate d’ingegno di quello stato.
Non può essere. 
E non sarebbe male scoprire - a questo punto se dobbiamo parlare di complotto facciamolo per bene - chi forzava le news internazionali secondo le quali Biden era presente a se stesso e in ottima forma, tacciando di fake news qualsiasi obiezione in merito.
Marco Congiu fino all’ultimo, per una testata all-news che ha visto capitolare la qualità delle notizie in modo esponenziale negli ultimi anni.

Un altro velo in meno sulle big four

La diversità doveva rendere le aziende migliori. Ma in realtà non è andata così.
Era l’ennesimo business per le big four, ma ha lasciato il tempo che ha trovato. Parole e poco altro, perché la cultura è nelle teste delle persone, e non la sradichi. Se hai il manager maschilista oppure omofobo, puoi scrivere tutte le carte che vuoi, fare pinkwashing finché ti pare, cartelloni a piacere, ma le donne continueranno a non essere ascoltate e promosse, e a essere interrotte mentre parlano.
La diversità sarebbe una ricchezza intrinseca, ma sono le forzature che ne annientano l’utilità.
Ma è stato l’ennesimo business delle big four. Speriamo sia un altro passo verso la desacralizzazione di queste entità, luoghi dove neolaureati incompetenti vengono mandati nelle aziende a insegnare a persone esperte come dovrebbero lavorare, e ne escono mega manager senza aver mai fatto nulla e con competenze poco più che accademiche e scollate dalla realtà. Il tutto staccando parcelle immorali a chi casca nel business

Diversity Was Supposed to Make Us Rich. Not So Much.

New research questions cthe methodology of a McKinsey study that helped create widespread belief that diversity is good for profits




Sonno

Ho bisogno di sonno. Sembra diventata una chimera, allinearmi ai ritmi altrui, senza pietà, senza compassione.
Dormire otto ore, magari anche 10. Il silenzio, il buio.
Non esiste più niente. Non esiste più il sonno. Non esisto più io.

venerdì 28 giugno 2024

Esprimersi per esistere

E se la guarigione passasse dall’espressione?
Non mi sento più libera di parlare. Non lo sono più.
Peso le parole ma mai abbastanza. Sento la sua voce e le sue urla. Basta niente perché inizi a urlarmi contro.
Sono arrivata a 53 anni per sentirmi inadatta, sbagliata, fastidiosa, immeritevole.
La sua voce rimbomba nella mia testa, sempre più forte. E io mi silenzio.
Annuisco, do ragione, ma non nel modo giusto. Sbaglio sempre qualcosa. Sbaglio la parola, sbaglio i toni. Ma non posso ammettere nemmeno questo, perché altrimenti faccio vittimismo.
Io sono sbagliata. Non è mai stato così male con qualcuna. Ma allora perché sta con me?
Non sa più cosa fare con me. E già. Me ne devo andare. Lasciare casa, spostarmi in fretta e furia. Ma poi mi fa i regali. Ma poi si fa i fatti suoi “perché è stata una mia scelta”. Gli avrei mentito, già, su una cosa di vent’anni fa, quando lui manco esisteva nei miei pensieri. Lui ne è certo che io gli abbia mentito, e da allora l’ho implicitamente autorizzato a farsi tutti i fatti suoi. Me la sono cercata io.
Sono un fastidio. Sono una voce rumorosa da mettere a tacere, anche se non parlo più.
E se la guarigione passasse da questo blog? Perché qui posso esprimermi. 

Obiettivi

Non faccio viaggi dal 2019. Prima ero sempre in aereo.
Adesso avrei paura a salirci. Come si può consumarsi così all’interno? Cosa succede nelle persone quando si spengono un po’ alla volta, come le rane nell’acqua calda?
Mi chiedo - per autoassolvermi - se forse non sia giusto così, ma so benissimo che non lo è. 

Obiettivo Giappone. Un po’ alla volta.

Il Paese merita approfondimento. Il viaggio deve essere studiato. Ho tempo. Ho tempo per tornare a vivere, anche se ho paura di morire domani, oggi, ieri.

Cosa vorrei vedere [lista in aggiornamento]
  • Il rispetto 
  • Il silenzio 
  • La cultura, facendomi permeare 
  • Tokyo (a oggi non so proprio nulla, man mano che scoprirò cose le aggiungerò alla lista)
  • La fioritura dei ciliegi 
  • Kyoto



Himeji Castle Red Bridge - foto dalla pagina Facebook dell’Ambasciata del Giappone in Italia


Chi sono io?

Chi sono io?
Non mi riconosco più. Forse non mi sono mai conosciuta.
Dall’indipendenza più assoluta alla dipendenza totale.
Dalla libertà all’assenza d’aria.
Dalla gratificazione alla mortificazione.
Chi sono io?




Tornando qui

Quanti anni sono passati… 
Se mi guardo indietro mi sembra di aver vissuto infinite vite. 
Sono rimasta completamente sola, ho cambiato una quantità assurda di case, ho fatto carriera e sono stata licenziata, ora sono nell’instabilità più totale e in una storia che mi soffoca. Possiedo case ma pago un affitto per due, più un mutuo e 8 bollette.
Mi sono persa per strada. Ho amato il mio lavoro e ho mollato il lavoro che amavo per una persona che amavo ma non amava me.
Cosa sono diventata, cosa potrò ancora essere?
Riprendo da qui, stavolta solo per me, basto e avanzo.