giovedì 23 aprile 2009

Mattina

Non voglio essere obbligata ad una nuova routine, quella di scrivere per forza tutti i giorni, non l'ho mai fatto e non sarebbe giusto.

Ieri ho avuto nuove crisi di panico, maledizione, causate dai troppi ricordi. 

Mi dicono che devo guardare avanti, ma io ho sempre vissuto anche di ricordi. Mi capita così spesso di tirare in ballo il mio vissuto. Solo che adesso questa operazione è troppo dolorosa, tocca nervi scoperti e pelle ferita e non cicatrizzata.

Ieri mi è arrivato l'ultimo libro di Alicia Gimenez Bartlett. Adoro, anzi, adoravo quella scrittrice e Petra Delicado, la sua detective. 

Ma è ambientato a Barcellona, l'ultima città che quel "noi" che non c'è più ha visitato insieme prima della rottura. E tornare con la mente in quelle vie mi ucciderebbe.
Quando me ne sono resa conto sono entrata in crisi, troppi ricordi, troppo dolore. E vai con un attacco di panico. Maledizione, pensavo di averli superati.

Poi ho deciso di dar via il libro, nuovo, intonso, e quasi avrei voluto fare anche con quello che si accompagnava, perché ho comprato anche l'ultimo di Camilleri, ma era come fosse impregnato di Barcellona solo perché era stato nello stesso pacco.

Ho riflettuto, mi sembrava di essere diventata pazza. Io, razionale e implacabile, a fare una cosa del genere.

Si può uccidere così una persona e lasciarla viva ma morta dentro?

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