domenica 12 luglio 2009

Ma come ti vesti?

Ma come ti vesti?

Mi rimbomba ancora in testa, maledizione, quel pensiero. Ma come mi vesto?

Anzi, ma come vorresti che mi vestissi?

Eccomi, sono una Barbie, questa e' la mia carta di credito, prendi, scegli quello che mi vorresti vedere addosto, vestimi come ti piacerebbe. No? Non va bene? Mi guardi disgustato. Lo so, ho capito, sei disgustato dal mio gusto. Dal mio non-gusto. Non puoi credere che mi vesta cosi'. Scusami. Aiutami.

Un giorno mi hai ucciso. Mi hai raccontato i retroscena della sera in cui ho conosciuto tua figlia, aveva 17 anni.
Ero emozionatissima. Avevo scelto cosa mettermi, ci avevo impiegato forse più tempo di quanto non ne impiegassi per scegliere cosa mettermi per uscire con te. Ero tranquilla.
La serata mi sembrava fosse passata liscia. Anche perche', me meschina, ancora non sapevo quanto fosse importante per te, per la tua famiglia, l'aspetto esteriore.
E invece no.
Un giorno, orgoglioso, forse perche' nel frattempo avevi iniziato a "cambiarmi", me lo hai detto. "Lo sai cos'ha detto M* la sera che vi siete incontrate?". Ed io, contenta e curiosa, e convinta fosse qualcosa di bello, pendevo dalle sue labbra. Lui, orgoglioso, come dicevo: "Ma come si concia quella?"

Ma come si concia? Come mi concio?

Ma... Veramente... Ma cosa conta? E tu sei pure orgoglioso? E me lo racconti?

Io cosa dovrei dire delle tue scarpe a punta, delle magliette a serafino, le infradito di gomma bianca per il compleanno di tuo figlio, al ristorante (non al mare)? Ma a me cosa me ne frega? Mi vanno bene pure loro, va bene tutto. Posso dirti "preferisco le college classiche", ma vedo che gia' solo questo ti fa venire la nausea, ho smesso di dirti cosa mi piace vedere addosso un uomo. Solo su un cappotto mi hai lasciato "confonderti", e te lo sei fatto regalare.

Il resto, eri tu l'arbiter elegantiarum. Tu ed i tuoi figli. Mi lasciavi solo dire qualcosa con pazienza ed accondiscenza quando si trattava di qualche regalo, a tua figlia o alla tua ex-moglie, ma non eri mai convinto. In fondo, come mi concio?

Una sera, l'"epifania". In una discoteca una coppia. Lui, alto, magro, allampanato, un po' nerd. Lei minuta, bionda, caruccia.
Tu hai pontificato: "quelli come lui non dovrebbero mettersi con donne belle, lei deve per forza essere straniera".
Il mio cervello rifiutava di elaborare il concetto.
Cosa?
"I brutti devono mettersi coi brutti".
Hitler ha iniziato cosi', ti dico. E t'incazzi. Ok, scusa, scusa. In fondo l'ultima cosa che mi va e' di discutere di gusti estetici, so gia' di partire perdente.
"Lui dev'essere ingegnere"
Beh, ok, anch'io ho questo difetto, ti ricordo.
"Sì, i libri rendono cosi'". Ma cosi' come? Brutti?
"Sì, gobbi, brutti, con gli occhiali"
E dovremmo accoppiarci tra noi? Quindi io dovrei andare con lui al posto della biondina insignificante?
Rispondi male, rimanendo incazzato.
Viene a supporto tuo un'amica del tuo giro. Ok, e' vero, avete ragione. Che stupida che sono, non ci ho mai pensato.
Ed in quel momento avevo solo voglia di piangere, mi sono sentita di colpo meno di una cacca di mosca, volevo uscire e prendere un taxi e lasciarli alla loro casta di belli (opinabile, ma io non guardo l'aspetto estetico).

Ma come ti vesti? Il titolo del programma di Discovery Real Time che ho appena visto. Mi si sono intorcicate le budella. Ma come ti vesti? Ma chi sei tu per giudicare? Ti pagano, vi pagano, coppia di presentatori "personal shopper" per criticare lo stile dei vostri fortunati prescelti, mandati alla berlina dai fidanzati che hanno "chiesto aiuto".
Ma io chiederei aiuto per loro. Aiuto psicologico. Farei capire che anche se il gusto non e' degno delle loro aspettative, forse e' meglio guardare oltre. Se "oltre" manca anche quello, allora passi. Ma altrimenti...
Che poi, voglio dire, anche chi ha chiesto l'intervento degli esperti non e' che vestisse gran moda. E allora?
Poi i fortunati che si sono fatti distruggere il guardaroba vincono una carta di credito con duemilaeuro per comprare tre mise, giorno, occasione e sera. E grazie al cavolo. Cristalli, perle, chiffon, sete, scarpe cuoio tacco 12 con plateau come piovesse. Per 3 abiti. In cambio di un guardaroba intero.
Duemila euro per 3 vestiti. Uno da giorno. I giorni di lavoro sono 5. Per una settimana 5*(1/3)*2000 euro. Vogliamo fare almeno due cambi al mese? Allora raddoppiamo. (10/3)*2000 euro. Wow! Solo per andare a lavorare. Embeh.

Ma come ti vesti?

Sai che ti dico? Come cazzo mi pare. E se non ti piace girati dall'altra parte. Sono disposta ad ascoltar consigli, ma in reciprocita'.

Comunque, nel mio caso specifico, il problema non si pone più. Non so se vi ho guadagnato, anche perche' pur non essendo più nella mia vita il Maestro di stile, io ormai vivo nei calcinacci sbriciolati dell'autostima. Anche quella del guardaroba. Non sono più convinta di come mi vesto.

Penso che se fossi un uomo a cui una donna mi avesse detto "ce l'hai piccolo e vieni subito" non sarei rimasta più colpita di quello che m'e' successo a sentirmi dire "Ma come si concia quella".

Ma come ti vesti? Vaffanc...
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4 commenti:

  1. ciao!A me è capitato un tipo che pretendeva che mi vestissi come una maliardona tutta tacchi e minigonne da mane a sera!!!Quando mi vedeva con i miei abiti(tutti di gusto e neri xchè adoro solo questo non colore)mi guardava disgustato e si innervosiva.E' arrivato al punto di dirmi:Guarda le altre donne,prendi esempio da loro!!Inutile dire che ero mortificata,ma la tempo stesso incavolata nera perchè penso che ognuno abbia un suo stile e che debba sentirsi a proprio agio in esso.Alla fine mi ha scaricata perchè secondo lui manco di femminilità...immaginate come mi sento ora,nonostante io sappia che quello che lui dice x me non è vero...

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  2. Onestamente nessuno ti obbliga a guardare questo programma come nessuno ti obbliga ad accettare di parteciparci! A parte questo ci sono delle regole basilari sull'abbigliamento che dovrebbero essere rispettate da tutti perchè a me piace pensare che esista il vestito da sera o il vestito da aperitivo come quello da lavoro perchè non mi sembra giusto che uno si presenti in ufficio in tuta oppure come se stesse andando in spiaggia oppure ad una serata importante vestito come se stesse andando in palestra!!
    Mi sembri troppo prevenuta verso questo argomento e forse urge un loro intervento nei tuoi confronti!!!

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  3. Ahah credo di essere arrivata al tuo blog nello stesso modo del commentatore precedente, ovvero cercando il libro dei due tizi di "Ma come ti vesti?" (ieri volevo giusto dargli un'occhiata in libreria, ma poi mi sono vergognata come uno che chiede preservativi ritardanti in farmacia!! :D)

    Il problema è il seguente: il tuo compagno non si commenta neppure, è pessimo. Però devo dire che quel programma in tv mi piace. E' ovvio che i presentatori siano critici e cattivelli, se no il programma non si chiamerebbe "Ma come ti vesti?" ma "Vabbé ti vesti maluccio ma sei carina lo stesso". Hanno esperienza e danno semplici lezioni di buon senso più che di buon gusto: se sei un po' sovrappeso magari non è il caso di fasciarsi in magliette striminzite e minigonne, etc. Danno buoni consigli sui tessuti, i modelli, le scarpe.

    Per quanto riguarda il lato economico, credo che il messaggio che deve passare sia proprio l'opposto: le concorrenti vanno spessissimo in negozi poco cari, come Promod, Zara, Pimkie, Bettyflowers, anche se poi la mise finale è spesso cara, probabilmente per una questione di sponsor. Tuttavia si possono trovare gli stessi identici capi, anche se di inferiore qualità, in svariati negozi economici, o addirittura al mercato.
    E' giusto curare il proprio aspetto: il tuo corpo non è scisso da te, è il lato visibile dei contenuti più profondi ed importanti di cui parli tu, perché trascurarlo?

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  4. Dite tutti delle cose sacrosante e vere, molto importanti.
    Uno deve essere a proprio agio con se stesso e non tanto seguire la moda, quella va da sè, ma almeno mettersi degli abiti che vestano bene la propria figura e sia in linea con l'età.
    Poi per la donna maliarda, l'occhio vuole la sua parte, e gli occhi degli uomini sono il loro primo senso, ho sentito molti ragazzi e uomini desiderare la propria compagna più femminile, una gonna e un paio di tacchi ogni tanto, non tutti i momenti, ma perchè non essere femminili anche in questo quando si è donne? Poi se a una non piace, certo non è obbligata, però non può calarsi l'autostima se non è disposta a mettersi un po' in discussione.
    Ti piace il nero? bene, metti un vestito nero, e un paio di scarpe decoltè nere.
    Però poi di fondo è che se uno l'autostima ce l'ha si mostra anche in un certo modo, per cui la domaanda è se è l'autostima bassa a farci nascondere dentro i vestiti e non proporci + femminili o sono vestiti "anonimi" a dire "non ho uno stile-non ho autostima"? mi rendo conto sembra "viene prima l'uovo o la gallina?" ma pensateci. Poi abbiamo il libero arbitrio, però viviamo nell'era dove l'apparire è meglio dell'essere, dove il nostro biglietto da visita è come ci mostriamo. La bellezza uno ce l'ha o no, ma uno stile proprio possiamo averlo tutti.
    :)

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